Strutture marginali
Giuseppe Dall'Arche - Luka Stojnic
Sabato 10 ottobre 2015, alle ore 17.00,
lo spazio espositivo Vision in Motion,
sito a Conegliano in via XX settembre n. 69,
inaugura la mostra Strutture marginali,
con fotografie di Giuseppe Dall’Arche
e dipinti di Luka Stojnic.
Intervento critico di Corrado Castellani.
La mostra comprende fotografie di Giuseppe Dall’Arche e dipinti ad olio di Luka Stojnic.
I due autori presentano ricerche autonome, ma parallele, accomunate dall’interesse per la vegetazione selvatica che cresce in territori marginali, dove la natura non è regolata dalla mano dell’uomo, ma si sviluppa spontaneamente in base alla casualità, al contesto ambientale, alle caratteristiche delle singole piante e alle loro interazioni.
Intrecci inestricabili, difficilmente riducibili a schemi geometrici evocano un mondo complesso e caotico in cui la dimensione vegetale diventa quasi simbolo esistenziale.
Giuseppe Dall’Arche ha frequentato per un lungo periodo le grave del Piave, dove le variazioni stagionali del flusso dell’acqua trasformano continuamente il paesaggio, creando sempre nuove diramazioni e zone di ristagno, e determinando inesauribili mutamenti delle conformazioni vegetali.
In queste scenografie naturali, caratterizzate da una sorta di caos primordiale, si ripropongono arbusti, cespugli, rampicanti, felci. Quando ci sono alberi di dimensioni più importanti, in grado di resistere al flusso dell’acqua, si aggregano strutture con volumi imponenti e linee di forza, su cui l’occhio del fotografo Dall’Arche, che per professione è abituato a interpretare gli edifici architettonici, si concentra.
Queste immagini sono anche un’occasione per restituire fotograficamente aspetti abitualmente trascurati del territorio attraversato dal Piave e documentarne le peculiarità.
Per ottenere un’accuratissima messa a fuoco e un maggiore controllo prospettico, Dall’Arche fotografa con il banco ottico, in analogico, con pellicola di grande formato (10 x 12 cm). Il banco ottico non solo consente di avere una matrice ricca di dettagli, ma implica anche un approccio al soggetto più lento e meditato, con maggiore previsualizzazione dell’immagine finale.
Le fotografie sono state stampate a getto d’inchiostro (inkjet), con inchiostri certificati, su carta cotone fine art certificata.
I dipinti di Luka Stojnic nascono dai vagabondaggi dell autore tra i boschi che si estendono al confine tra la Croazia e la Slovenia, in un territorio chiamato “Paret” dalla popolazione locale.
Sono boschi incolti, selvaggi, con piante che si intrecciano, si aggrovigliano, in modo apparentemente casuale.
L’artista riprende la tecnica cinquecentesca della pittura ad olio su tela, sia per la composizione dei colori (terre miste olio di lino e trementina), sia per il trattamento della tela di cotone (colla di coniglio e impasto impregnante a gesso di Bologna e stucco francese).
L’immagine pittorica che ottiene è il risultato di molteplici applicazioni e stesure di colore, che raggiunge la profondità attraverso successive velature.
Lo scopo è quello di ottenere modulazioni dei colori finali, il verde e il rosso, non a caso colori complementari. Sotto lo strato del verde o del rosso si nascondono svariati altri colori che vibrano per trasparenza attraverso le ultime stratificazioni dei rossi (cadmio), o dei verdi (cobalto).
Le dimensione delle pitture (90 x 140 cm) sono intenzionalmente in proporzione con quelle dello schermo cinematografico. Anche il cinema di ritrova così ad essere evocato da una pittura che, nata da un’ispirazione naturalistica, pur senza abbandonarla si inoltra nei territori dell’astrazione.